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jamacor
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La Messa in Si minore di Johann Sebastian Bach. La Messa in Si minore (BWV 232) è un'opera musicale composta da Johann Sebastian Bach. Come il nome stesso spiega, si tratta della trasposizione musicale …Altro
La Messa in Si minore di Johann Sebastian Bach.

La Messa in Si minore (BWV 232) è un'opera musicale composta da Johann Sebastian Bach. Come il nome stesso spiega, si tratta della trasposizione musicale della Messa in lingua latina, quella che viene popolarmente definita messa cantata. Alcune parti della Messa in Si minore risalgono al 1724, tuttavia l'insieme è stato completato nella forma attuale nel 1749, l'anno prima della morte del compositore, avvenuta nel 1750.

Quello di Die Hohe Messe in H-moll o Grande Messa in si minore non è il titolo originale bachiano, ma venne attribuito all'opera nella prima edizione a stampa, nel 1845. La scelta del titolo fu sicuramente legata al concetto tedesco di Missa solemnis divenuto popolare grazie all'op. 123 di Beethoven. L'opera non nacque come discorso coerente, ma in tempi diversi (1724; 1733; 1747-1749), come molte altre composizioni di Bach. Bach compose ciò che sarebbe diventato il Gloria della Messa in Si minore per il giorno di Natale del 1724 e aggiunse, nel 1731, un Kyrie così da poter presentare una Messa breve (Kyrie e Gloria, BWV232a) al principe di Sassonia Federico Augusto II, assieme alla richiesta di poter aggiungere al proprio nome il titolo di "compositore della corte del principe di Sassonia", una mossa grazie alla quale Bach sperava di rimanere a Lipsia, dove era protagonista di qualche schermaglia politica con l'amministrazione cittadina. La partitura non fu mai eseguita, fino al 1737, quando Bach decise di rivisitarla. Cominciò con revisioni minori al Kyrie e al Gloria, poi aggiunse il Credo e il Sanctus nei due anni seguenti. Nel 1749, Bach era molto malato e trascorse a letto diversi mesi; il manoscritto delle ultime parti della Messa, specialmente l'Osanna all'interno del Sanctus, rivela una grafia vacillante e una notazione irregolare, testimoniando dell'ormai prossima fine del grande compositore. È comunque ormai convinzione diffusa che quasi tutti i venticinque numeri di cui consta la partitura non siano stati scritti espressamente bensì siano parodie o adattamenti da opere precedenti: dalla Cantata 46 "Schauet doch und sehet, ob irgend ein Schmerz sei"; dalla Cantata 171 "Gott, wie Dein Name, so ist Auch Dein Ruhm"; dalla Cantata 29 "Wir danken dir, Gott, wir danken dir"; ed ancora da diverse altre opere antecedenti. Essa è dunque tanto più ammirevole, in quanto frutto di un montaggio perfettamente equilibrato, e si impone come una delle più alte creazioni dello spirito umano nel campo della musica sacra, la quale per altro ha anche l'unicità di saper fondere in un unico corpo le maggiori espressioni del pensiero cristiano, la teologia cattolica e quella luterana.

Si pensa generalmente che la Messa cantata rappresenti un genere musicale esclusivo della Chiesa cattolica e che pertanto anche le Messe bachiane costituiscano un'eccezione nella produzione del grande musicista. Bisogna tuttavia ricordare che il culto luterano è derivato da quello cattolico e ne mantiene le forme principali. E non solo. Il duca di Sassonia era anche re di Polonia e la circostanza lo aveva indotto ad abbracciare la fede cattolica, pur trovandosi a governare sudditi in prevalenza luterani. La doppia confessione religiosa aveva determinato la fondazione di due distinte cappelle di corte, quella cattolica operante all'esterno del palazzo reale (allo Opernhaus del Taschenberg) e quella luterana alla Sophienkirche. È possibile quindi che le Messe bachiane abbiano avuto una duplice destinazione — luterana e cattolica — proprio per queste peculiari ragioni. Sappiamo infine che al tempo di Bach a Lipsia nelle tre feste principali (Natale, Pasqua, Pentecoste), era consentito eseguire il Kyrie, il Gloria e il Sanctus; e non solo: la terminologia corrente li designava globalmente con la parola Missa. Come scrive Alberto Basso: « La materia, come si vede, offre spunti e argomentazioni per sostenere tanto la tesi "cattolica" quanto la tesi "luterana" e consente anche di intendere l'opera in termini di ambivalenza. La sua natura cattolica emergerà quando si vorrà considerarla nei termini di un corpo unitario, elaborato lungo un ampio intervallo di tempo, svincolato dalla realtà storica e quasi isolato in un mondo astratto e ideale anche se agganciato alla tradizione della Missa concertata. Al contrario essa apparirà come una manifestazione del pensiero musicale luterano quando la si interpreterà a segmenti separati, ciascuno dei quali destinato non a coprire un unico servizio liturgico (come è il caso di una Missa tota), bensì a soddisfare esigenze specifiche delle grandi festività in cui era consentito praticare la polifonia applicata ai testi latini dell'Ordinarium».

Dei venticinque numeri che compongono la partitura, sedici sono cori (tre a 4 voci, undici a 5, uno a 6 e uno a 8), tre i duetti e sei le arie solistiche. Il peso maggiore, dunque, è affidato al coro, con interventi molto differenziati, in sei casi condotti secondo lo stylus gravis e antiquus (nn. 3, 7, 12, 16, 19, 25), molto frequente nelle opere bachiane di Lipsia, mentre in altri otto (nn. 1, 4, 11, 13, 17, 20, 21, 22) predomina lo stile moderno, con l'intervento concertato degli strumenti in un registro trionfalistico. A sé stanti i nn. 8 e 15, che possono essere interpretati come elaborazioni in uno stile misto, di transizione, che unisce l'imitazione mottettistica con parti strumentali obbligate. La struttura del Symbolum Nicenum testimonia della particolare attenzione che Bach nutriva per la qualità cartesiana del pensiero, unita alla sua perfetta conoscenza delle regole della retorica classica, alle quali attingeva ogni qual volta la sua musica usciva dalla pura funzione ornamentale o didattica per farsi comunicazione di fede e di rigore morale. Struttura del Symbolum Nicenum L'Osanna è strutturato su un doppio coro. Nella sua forma originale, esso doveva avere un'introduzione strumentale (la stessa che ora chiude l'episodio), poi soppressa da Bach al momento di trasformare la pagina in una composizione sacra agganciata al Sanctus. Il Benedictus è composto da un'aria per tenore, una delle più toccanti di tutta la Messa in si minore, in cui lo strumento concer.

I Kyrie

Kyrie eleison coro a 5 voci in Si minore, indicazione del tempo: Adagio, Largo 4/4 Christe eleison Duetto per due soprani in Re Maggiore con violino obbligato, indicazione del tempo: Andante 4/4 Kyrie eleison coro a 4 voci in Fa# minore, indicazione del tempo: Allegro moderato 4/4 alla breve II

Gloria

Gloria in excelsis coro a 5 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Vivace 3/8 Et in terra pax coro a 5 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Andante 4/4 Laudamus te Aria per soprano II in La Maggiore con violino obbligato, indicazione del tempo: Andante 4/4 Gratias agimus tibi coro a 4 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Allegro moderato 4/4 alla breve Domine Deus Duetto per 1° soprano e tenore in Sol Maggiore, indicazione del tempo: Andante 4/4 Qui tollis peccata mundi coro a 4 voci in Si minore, indicazione del tempo: Lento 3/4 Qui sedes ad dexteram Patris Aria per contralto in Si minore con oboe d'amore obbligato, indicazione del tempo: Andante commodo 6/8 Quoniam tu solus sanctus Aria per basso in Re Maggiore con corno da caccia obbligato, indicazione del tempo: Andante lento 3/4 Cum Sancto Spiritu coro a 5 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Vivace 3/4 III

Credo

Credo in unum Deum coro a 5 voci in La misolidio, indicazione del tempo: Moderato 2/1 alla breve Patrem omnipotentem coro a 4 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Allegro 4/4 Et in unum Dominum Duetto per 1° soprano e contralto in Sol Maggiore, indicazione del tempo: Andante 4/4 Et incarnatus est coro a 5 voci in Si minore, indicazione del tempo: Andante maestoso 3/4 Crucifixus coro a 4 voci in Mi minore, indicazione del tempo: Grave 3/2 Et resurrexit coro a 5 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Allegro 3/4 Et in Spiritum Sanctum Aria per basso in La Maggiore con oboi d'amore obbligati, indicazione del tempo: Andantino 6/8 Confiteor coro a 5 voci in Fa# minore, indicazione del tempo: Moderato 2/2 Et exspecto coro a 5 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Adagio, Vivace ed allegro 2/2 IV

Sanctus

Sanctus coro a 6 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Largo 4/4, Vivace 3/8 Hosanna coro doppio a 8 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Allegro 3/8 Benedictus Aria per tenore in Si minore con violino obbligato, indicazione del tempo: Andante 3/4 Hosanna (ripetizione) doppio coro a 8 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Allegro 3/8 V

Agnus Dei

Agnus Dei Aria per contralto in Sol minore con violino obbligato, indicazione del tempo: Adagio 4/4 Dona nobis pacem coro a 4 voci in Re Maggiore, indicazione del tempo: Moderato 2/2 La musica è (con lievi variazioni) la stessa del Gratias agimus tibi dal Gloria.
Alessandro Albuquerque condivide questo
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Andrea Devoti
E' la Messa più grande che sia mai stata scritta.
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