CITTA' DEL VATICANO - "Quante coppie, quante coppie si sposano, senza dirlo, ma nel cuore dicono: "fin che dura l'amore e poi vediamo?'". Papa Francesco non apprezza l'atteggiamento dei giovani oggi davanti alle scelte definitive, necessarie, invece, a far crescere un amore autentico. E, durante l'omelia a Santa Marta, aggiunge un altro esempio di scelta ugualmente contraria alla logica dell'amore vero. Alcuni, spiega, dicono: "No, non voglio, più di un figlio perché non possiamo fare le vacanze, non possiamo andare qua, non possiamo comprare la casa". Insomma, lamenta il Papa, "sta bene seguire il Signore, ma fino ad un certo punto".
Bergoglio se la prende con due elementi tipici della mentalità occidentale di oggi: la cultura del benessere e il fascino del provvisorio. "Questo - denuncia - è quello che fa il benessere: tutti sappiamo bene com'è il benessere, ma questo ci getta giù, ci spoglia di quel coraggio, di quel coraggio forte per andare vicino a Gesù. Questa - rileva - è la prima ricchezza della nostra cultura di oggi, la cultura del benessere". "C'è poi, continua "un'altra ricchezza nella nostra cultura", una ricchezza che ci "impedisce di andare vicino a Gesù: è il fascino del provvisorio".
Noi, osserva, siamo "innamorati del provvisorio". Le "proposte definitive non ci piacciono". Il provvisorio invece ci piace, perché "abbiamo paura del tempo di Dio" che è definitivo: Lui - invece - è il Signore del tempo, noi siamo i signori del momento. Perché? Perché nel momento siamo padroni: fino qui io seguo il Signore, poi vedrò...".
"Dobbiamo - esorta il Papa - diventare padroni del tempo, facciamo piccolo il tempo al momento. Queste due ricchezze - conclude - sono quelle che in questo momento ci impediscono di andare avanti".
Bergoglio se la prende con due elementi tipici della mentalità occidentale di oggi: la cultura del benessere e il fascino del provvisorio. "Questo - denuncia - è quello che fa il benessere: tutti sappiamo bene com'è il benessere, ma questo ci getta giù, ci spoglia di quel coraggio, di quel coraggio forte per andare vicino a Gesù. Questa - rileva - è la prima ricchezza della nostra cultura di oggi, la cultura del benessere". "C'è poi, continua "un'altra ricchezza nella nostra cultura", una ricchezza che ci "impedisce di andare vicino a Gesù: è il fascino del provvisorio".
Noi, osserva, siamo "innamorati del provvisorio". Le "proposte definitive non ci piacciono". Il provvisorio invece ci piace, perché "abbiamo paura del tempo di Dio" che è definitivo: Lui - invece - è il Signore del tempo, noi siamo i signori del momento. Perché? Perché nel momento siamo padroni: fino qui io seguo il Signore, poi vedrò...".
"Dobbiamo - esorta il Papa - diventare padroni del tempo, facciamo piccolo il tempo al momento. Queste due ricchezze - conclude - sono quelle che in questo momento ci impediscono di andare avanti".