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sabato 11 maggio 2024

Altre due missioni: Lanomè e Bakouma


 

 

 

Altre due missioni: Lanomè e Bakouma

Il tempo corre veloce, e in questi giorni continuo a scoprire alcune parti della diocesi.

Non potendo andare a Gambo, a causa della strada interrotta, abbiamo cambiato programma e siamo andati a Lanomé, una Missione a 40 km da Bangassou.

Qui ci sono due sacerdoti e un fratello infermiere.

Arriviamo giovedì in fine mattinata, e in pomeriggio, insieme a Mons. Aguirre, iniziano le riunioni e gli incontri.

Il venerdì mattina visitiamo la scuola elementare della parrocchia. Ci sono tantissimi bambini nel villaggio, e per ora la scuola è costituita da 4 tettoie in paglia e legno. Ci spostiamo a una decina di km, a Yongofongo, dove c'è la Scuola Media della parrocchia. Qui celebriamo una bella Messa con la gente del villaggio.

Il sabato mattina siamo a Kaimba, villaggio a 35 km. Anche qui c'è festa per l'arrivo dei "2 vescovi", e celebriamo la Messa in una bella cappella. Costruita quasi 40 anni fa, come la parrocchia di Lanomé, da un prete di Torino, don Fedele Villa.

Domenica mattina celebriamo la Messa a Lanomè. C'è tanta gente, e allora celebriamo fuori dalla chiesetta, troppo piccola per accogliere tutti. Sono presenti anche molti bambini e giovani, di vari villaggi, del movimento "Aita kwe" (Azione cattolica).

In pomeriggio rientriamo a Bangassou.

Lunedì sera facciamo una sorpresa al vescovo, Mgr Aguirre: il 10 maggio è l'anniversario dell'ordinazione episcopale, e il 5 giugno celebrerà il 70° compleanno. Dato che non sarà a Bangassou in queste due date, lo prendiamo di sorpresa, e alle 18 celebriamo la Messa con le suore, e con loro e numerosi sacerdoti presenti lo festeggiamo a cena (con un bel piatto di lasagne, fatte in casa…).

Ed ora sono a Bakouma, una città a 135 km a nord di Bangassou. Circa un mese fa, alcuni ribelli l'avevano accerchiata, ed avevano attaccato dei villaggi, uccidendo molti civili. A Kologbota, per esempio, avevano bruciato parte delle case, e ucciso 12 persone (e altre due risultano disperse, probabilmente uccise in foresta).

La città di Bakouma è un centro importante per l'uranio, che ha sempre attirato l'attenzione di molti, anche se non è stato molto sfruttato.

Qui ci sono 3 sacerdoti. Uno di loro era rimasto qui, mentre gli altri 2 erano a Bangassou da inizio aprile.

Per incoraggiarli a tornare, ho proposto di accompagnarli, anche per incontrare e incoraggiare la gente rimasta.

Così ieri, mercoledì, partiamo alle 6, con 2 macchine. Passiamo facilmente il bac di Nyakari, ma un passaggio di un fiume blocca la seconda macchina. Ci mettiamo più di un'ora a tirarla fuori, e proseguiamo il viaggio.

Grazie a Dio non facciamo brutti incontri, e verso le 11.30 arriviamo finalmente a Bakouma.

Qui oggi si celebra l'Ascensione, e questa mattina la chiesa (in pietra) era piena. E' bello vedere la gioia dei cristiani che accolgono il parroco, dopo tanto tempo, e che vedono nel vescovo il segno dell'amore e della prossimità della Chiesa e di Dio.

 

Ecole Lanome

 

 

Yongofongo
Kaimba

 


 

 

Lanome

 

 

 

 

 

 

Bakouma

Kologbota













 

giovedì 2 maggio 2024

Scuole, fiumi e lavoro

 

 

 

Scuole, fiumi e lavoro

In questi giorni continua la scoperta della diocesi di Bangassou.

Sabato è dedicato alla riunione del Collegio dei Consultori. Si tratta di un piccolo gruppo di sacerdoti che costituiscono un organo di consiglio sulle questioni più importanti e delicate della diocesi.

Domenica ci spostiamo a Tokoyo, un quartiere di Bangassou. Qui c'è l'altra parrocchia della città, e qui celebriamo la Messa in una chiesa piena piena di gente. Dopo la Messa passiamo a salutare l'imam di Bangassou. Anche qui c'è una lunga e bella storia: nel 2017 i musulmani della città, in gran parte donne e bambini, (oltre 2.000 persone), erano minacciati dalle milizie antibalaka, ed erano stati accolti per cinque anni nel seminario della diocesi.

Martedì andiamo a Nyakari, una parrocchia a 17 km da Bangassou. Per arrivarci si deve attraversare il fiume, e lo facciamo con il bac, una grande zattera in metallo.

La parrocchia è affidata a 3 padri spiritani. Siamo venuti qui per controllare il sistema solare, che da qualche mese non funziona bene. E ne approfittiamo per visitare le scuole della missione: dalla scuola materne, alle elementari, fino alle medie. C'è anche un piccolo ospedale, gestito dalla Missione.

Ed arriviamo al 1° maggio. Anche qui è una giornata di festa. Celebriamo la Messa alle 6.30, e durante la funzione vengono benedetti gli strumenti di lavoro: bic, quaderni, zappe, sementi…

Buon lavoro!

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Il dispensario di Nyakari
le dispensaire de Nyakari

Le scuole elementari di Nyakari
Les écoles primaires de Nyakari





1° maggio
1er mai




giovedì 25 aprile 2024

Viaggi e trasporti

 

 

 

 

Viaggi e trasporti

Settimana di viaggi e trasporti.

Il Centrafrica è un paese molto esteso (grande due volte l'Italia), e le strade sono poche, molte sono piste in terra e sulla quasi totalità non c'è nessuna manutenzione da anni.

Quindi, per andare in capitale (a 750 km) è quasi obbligatorio prendere l'aereo (un servizio organizzato della Nazioni Unite, a pagamento).

In questi giorni è stato organizzato il funerale di Mgr Tadeusz Kusy, francescano polacco, vescovo di Kaga Bandoro. E' morto il giorno di Pasqua, ma l'organizzazione ha richiesto molto tempo.

Così giovedì scorso, Mgr Aguirre e io siamo scesi a Bangui per i funerali.

Venerdì sera abbiamo celebrato una veglia, che si è poi prolungata per tutta la notte, e sabato mattina alle 9 c'è stata la Messa solenne. Erano presenti tutti i vescovi del Centrafrica, ed ha voluto venire anche il Presidente della Repubblica, con parte dei ministri.

Mgr Tadeusz aveva 73 anni, ed è stato missionario in Congo e, dal 1987, in Centrafrica.

E' stato molto bello vedere la partecipazione di tanta gente alla Messa a Bangui.

Ma è stata ancora più bella l'accoglienza che gli ha riservato la diocesi: durante il viaggio verso Kaga Bandoro (350 km) il feretro è stato accolto in 3 parrocchie lungo il cammino. Ma anche nei villaggi più piccoli c'era la folla che aspettava per dare un ultimo saluto al padre e pastore.

Nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì sono stato al Carmel. Un po' per vedere l'avanzamento dei lavori del cantiere del nuovo convento, ma soprattutto per incontrarmi con p.Federico, il superiore provinciale. Sono stati momenti di condivisione e gioia.

E questa mattina sono rientrato finalmente a casa, a Bangassou.

E qui ho trovato il camion con i rifornimenti (cemento, gasolio, quaderni, pezzi di ricambio, e le mie casse): è arrivato relativamente presto!

"Solo" 10 giorni di viaggio, tra Bangui e Bangassou.

E con costi altissimi: più di 15 euro al km!

E fra qualche settimana, con la stagione delle piogge, non sarà più possibile viaggiare per strada…

 

Il fiume Oubangui à Bangui

 

 

 

 

 

 

 




Bangui








Il chiostro del nuovo convento
Le cloitre du nouveau couvent




P.Federico e p.Cyriaque