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Andre Luiz
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La testimonianza di Margherita al IV Convegno dedicato a Luisa. Per i medici americani è un miracolo, il primo avvenuto per intercessione di Luisa Piccarreta. Una polmonite acuta unita ad altre …Altro
La testimonianza di Margherita al IV Convegno dedicato a Luisa.

Per i medici americani è un miracolo, il primo avvenuto per intercessione di Luisa Piccarreta.

Una polmonite acuta unita ad altre complicazioni aveva messo in serio pericolo l’esistenza di Maria Margarita Chavez: secondo l’equipe che l’aveva in cura le rimanevano scarse 48 ore di vita. Poi la guarigione inspiegabile: «il martedì dopo la Pasqua del 2007 mi hanno portato una reliquia di Luisa e i miei polmoni hanno iniziato a guarire» ha raccontato lei stessa al congresso sulla “Divina volontà” che si è svolto ad aprile a Corato. Un tassello che potrebbe essere importante anche nel processo di beatificazione della Serva di Dio conosciuta più nel mondo che nella sua città natale.

Per questa ragione il vescovo Pichierri ha chiesto all’associazione intitolata a Luisa di avviare la«procedura canonica» per «raccogliere le testimonianze prima» che alcuni dei principali protagonisti possano venire a mancare. Il riferimento principale è la mamma di Maria Margarita, ormai anziana.

«Per rispondere a questo invito - ci conferma Sabino Lastella, presidente dell’associazione Luisa Piccarreta - ci siamo impegnati affinchè fosse istruito regolare processo nella diocesi di residenza della Chavez e cioè a Miami, in Florida».

A fine maggio il vescovo di Miami, Mons. Thomas Wenski, ha concesso la sua approvazione e «in questo momento si stanno contattando coloro che fanno parte del tribunale ecclesistico» aggiunge Lastella. Saranno organizzati gli interrogatori: tra dicembre e gennaio si dovranno ascolatare dodici testimoni. «A breve avremo un calendario definitivo - prosegue Lastella - e a conclusione dei lavori si prevede una due giorni di incontro e confronto proprio a Miami, essendo ancora in corso l’anno del 150esimo anniversario della nascita di Luisa».

Una volta approntato tutto l’incartamento con i sigilli dell’Arcivescovo di Miami, verrà trasmesso alla Congregazione delle Cause dei Santi per il tramite della postulazione.

Per comprendere cosa questo comporti nella causa della beatificazione ci siamo rivolti a don Sergio Pellegrini, assistestente spirituale dei Piccoli figli del Divin volere. «Quando sarà completata la verifica degli scritti di Luisa (tuttora in corso), si avvierà la Causa e si produrrà la Positio, una biografia ragionata necessaria perchè venga riconosciuta la venerabilità di Luisa». Solo allora quello che oggi la scienza definisce un miracolo «potrà espletare il suo immediato effetto in ordine alla beatificazione»conferma don Sergio.

Perchè si possa parlare di miracolo riconosciuto anche dalla Chiesa è necessaria l’approvazione della congregazione delle Cause dei Santi. «Saranno valutate le testimonianze raccolte - spiega don Sergio - e le ulteriori indagini che la congregazione vorrà compiere».

La storia di Margherita. Nata a Cuba il 18 di maggio del 1959, vive a Miami con sua madre Dolores e suo figlio Christopher. Il 4 aprile del 2007 - durante la settimana Santa, come lei stessa tiene a precisare - è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Miami e affidata alle cure del medico Mario Almeida che nel 2006 le aveva curato una broncopolmonite riscontrata al ritorno da un viaggio in Italia. «Ero venuta in Italia per visitare i luoghi in cui ha vissuto Luisa e per conoscere Suor Assunta» ha raccontato Margherita durante il congresso.

Il 6 aprile il quadro clinico della donna continuava a peggiorare e i medici hanno deciso di intubarla e fare una biopsia al polmone. Collegata ad un respiratore artificiale, Margarita è entrata in coma dopo aver ricevuto i sacramenti della confessione e dell’unzione degli ammalati.

Il 10 aprile, il martedì della prima settimana di Pasqua, padre Cioffi hanno messo sul petto di Margherita una reliquia di Luisa mentre inotorno a lei leggevano le preghiere e gli scritti di Luisa. Il giorno successivo dalle radiografie si sono visti i primi inspiegabili miglioramenti: in pochi giorni Margherita ha ripreso a respirare da sola ed ha potuto affrontare seramente anche il terzo trapianto di rene.

Del suo stato di inconscienza Margarita ricorda:«il Signore mi ha mostrato il male intrinseco della umanità. Mi trovavo in un luogo di anziani e moribondi senza poter muovermi, gli operatori si approfittavano di noi, ci davano sonniferi per non avere fastidi. Ho ancora in mente le immagini di un posto in cui preparavano i cadaveri delle persone decedute. Mentre stavo sdraiata su un tavolo, il Signore Gesù mi ha lasciato sentire conversazioni illicite e maliziose di quelli che stavano in torno a me. Mi hanno messo in una bara, lasciandomi fuori un braccio. La bara era troppo piccola, il mio corpo non entrava. Il dolore che sentivo era molto intenso.

E' arrivato un uomo vestito con un cappotto bianco e io ho cominciato a pregare: “Gesù, abbi pietà di me”. Più pregavo più l’uomo mi stringeva la mano. Sono stata così molto tempo: l’uomo mi dava delle martellate nel braccio per cercare di chiudere la bara, è durato molto tempo. L’uomo mi disceva che se io avessi smesso di chiedere pietà a Gesù, lui mi avrebbe lasciata tranquilla: io non ho smesso di pregare. Poi, finalmente, mi sono trovata davanti a nostro Signore Gesu Cristo che mi ha detto: “Figlia, i tuoi peccati sono stati perdonati”. Immediatatmente, ho visto e sentito uscire da me come un fumo, un soffio, un’ombra nera. Il mio corpo si è sentito molto leggero. Mi sentivo pulita».