La bufala del dottor Peter McCullough e lo studio dei vaccini che modificano il DNA
La bufala del dottor Peter McCullough e lo studio dei vaccini che modificano il DNA
Il rischio che questi vaccini possano interferire con il DNA di chi li riceve, come recentemente rilanciato da un esponente della sanità della Florida, non ha alcun fondamento scientifico. Lo afferma la Food and Drug Administration, che sottolinea come la valutazione rischi-benefici per la nostra salute sia a favore dei vaccini
COVID-19
IMMUNOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA
Ai primi di gennaio, Joseph Ladapo, surgeon general della Florida [capo operativo e il portavoce per temi di salute pubblica per la Florida, NdR] ha chiesto di sospendere l'uso dei vaccini COVID basati sull'RNA messaggero (mRNA), citando – senza prove convincenti – i timori che i frammenti di DNA dei vaccini entrino nel genoma umano. Gli esperti, compresi quelli della Food and Drug Administration (FDA) statunitense, dichiarano che le affermazioni sono infondate e che questo allarme potrebbe causare gravi danni, impedendo alle persone di ricevere un vaccino potenzialmente salvavita.
Lo scorso dicembre Ladapo ha inviato una lettera al commissario della FDA e al direttore dei Centers for Disease Control and Prevention in cui metteva in dubbio la sicurezza dei frammenti di DNA contenuti nei vaccini a mRNA per il COVID-19 di Pfizer e Moderna. La lettera esponeva preoccupazioni infondate circa l'ingresso di questi frammenti nei nuclei delle cellule umane in presenza delle nanoparticelle lipidiche utilizzate per veicolare l'mRNA nelle cellule. Inoltre, si esprimeva sui timori di contaminazione del DNA da parte di un virus chiamato virus vacuolizzante della scimmia (SV40). Ladapo ha suggerito che se quel DNA si potesse integrare nelle cellule, potrebbe attivare geni cancerogeni o causare instabilità cromosomica.
Quello stesso mese la FDA ha dichiarato in una lettera di risposta che, "sulla base di una valutazione approfondita dell'intero processo di produzione, la FDA è fiduciosa nella qualità, sicurezza ed efficacia dei vaccini per COVID-19".
Il vaccino a mRNA può produrre proteine non volute
di Cristina Da Rold
Molti scienziati hanno respinto i rischi asseriti da Ladapo. Tra questi Paul Offit, direttore del Vaccine Education Center del Children's Hospital di Philadelphia, che fa parte di un comitato consultivo della FDA per i vaccini per COVID-19. Il modo in cui sono prodotti i vaccini a base di mRNA porta alla presenza di piccole quantità di DNA nel prodotto finale, afferma Offit, ma questo vale per qualsiasi vaccino cresciuto in cellule, compresi i vaccini contro il morbillo e la varicella. "Ci sono tracce" di DNA (da un miliardesimo a un trilionesimo di grammo) per ogni dose di vaccino, "il che è assolutamente e completamente innocuo per diversi motivi", afferma Offit.
Per creare un vaccino a base di mRNA contro il COVID-19, gli scienziati iniziano con pezzi circolari di DNA chiamati plasmidi che contengono un gene che codifica per la proteina spike di SARS-CoV-2, il virus che causa la malattia. I plasmidi sono amplificati in miliardi di copie all'interno di batteri; in seguito sono aggiunte sostanze chimiche per liberarli dai batteri. sono poi utilizzati enzimi per tagliare i plasmidi in frammenti lineari di DNA che codificano per la proteina spike e un altro enzima converte il DNA in mRNA. Un ulteriore enzima è aggiunto per ridurre il DNA rimanente in piccoli frammenti innocui.
Per entrare nei nuclei delle cellule umane, il DNA virale residuo dovrebbe prima entrare nel compartimento principale della cellula, il citoplasma, che normalmente tiene lontano il DNA estraneo. Poi dovrebbe attraversare la membrana nucleare; ciò sarebbe impossibile senza un segnale di accesso, che questi frammenti non hanno, osserva Offit. Il DNA residuo dovrebbe anche integrarsi nel DNA nucleare, il che richiederebbe enzimi di taglio del DNA che non sono presenti nel vaccino a mRNA. Le possibilità che la vaccinazione con mRNA influisca in qualche modo sul DNA "sono pari a zero", afferma Offit.
Questa non è la prima volta che Ladapo ha messo in discussione la sicurezza dei vaccini a mRNA per il COVID-19. Nel 2022 aveva raccomandato di non somministrare i vaccini ai ragazzi e alle ragazze di età inferiore ai 17 anni, sostenendo falsamente che le iniezioni non erano utili e potevano addirittura causare danni.
In arrivo i nuovi vaccini contro SARS-CoV-2
di Cristina Da Rold
Anche lo scienziato e medico Robert Malone ha fatto affermazioni infondate sui presunti pericoli di alterazione del DNA umano da parte dei frammenti di DNA contenuti nei vaccini mRNA quando ha testimoniato in un'udienza del novembre 2023 in una commissione parlamentare tenuta dalla repubblicana Marjorie Taylor Greene della Georgia.
Offit sottolinea che entriamo in contatto continuamente quantità molto più grandi di DNA estraneo tramite i batteri a cui siamo esposti e le piante e gli animali che mangiamo. Nella sua dichiarazione di inizio gennaio, Ladapo ha affermato che le persone possono accedere ad altri vaccini COVID che non utilizzano l'mRNA. Tuttavia, l'unica alternativa negli Stati Uniti, prodotta dall'azienda Novavax, è coltivata in cellule di falena, che contengono anche DNA. Nel momento in cui si pronuncia la parola DNA, le persone pensano: "Oh, mio Dio, c'è DNA in questo? Avrà effetti sul mio DNA?". Dice Offit. "Ma ci sono più probabilità di diventare l'uomo ragno" che di essere danneggiati dal DNA dei vaccini COVID.
Per quanto riguarda le preoccupazioni relative all’SV40, i vaccini COVID non contengono proteine di SV40 o materiale genetico che le codifica. Sebbene l'SV40 fosse un contaminante nei primi vaccini antipolio, non è stato dimostrato che causi il cancro negli esseri umani.
Offit riconosce che qualsiasi vaccino o medicina comporta potenziali rischi e benefici. Si è scoperto che il vaccino per il COVID-19 di Johnson & Johnson ha causato coaguli di sangue rari e talvolta fatali in alcune persone ed è stato ritirato dal mercato. I vaccini a base di mRNA, pur essendo in gran parte sicuri, comportano un rischio piccolo ma non nullo di miocardite, soprattutto negli adolescenti e nei giovani uomini. Il rischio di miocardite da COVID-19 stesso è tuttavia più elevato e la miocardite legata a COVID-19 tende a essere più grave. Per coloro che sono preoccupati dai vaccini a mRNA, sono disponibili altri vaccini, come quello prodotto da Novavax [questo vaccino è stato autorizzato anche in Italia, NdR].
Il Nobel per la medicina Katalin Karikó racconta come si è arrivati al vaccino contro COVID-19
di Tanya Lewis/Scientific American
Offit afferma che i benefici della vaccinazione sono ancora chiaramente superiori ai rischi. Raccomanda la prima somministrazione per tutti i soggetti di età pari o superiore ai sei mesi. Il richiamo è meno importante per i giovani sani, che non sono il gruppo a più alto rischio di ospedalizzazione. Le persone di età superiore ai 65 anni e le persone di qualsiasi età con condizioni di salute che le mettono a rischio di malattie gravi, comprese le donne in gravidanza, dovrebbero assolutamente fare il richiamo. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che ricevere una vaccinazione seguita da uno o più richiami riduce notevolmente il rischio di sviluppare long COVID.
"Non si può evitare il rischio", conclude Offit. "Le persone dicono: 'Non voglio rischiare con quel vaccino'. Ok, allora rischiate la malattia. Rendetevi conto che questo è il rischio che state correndo."
(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Scientific American". Traduzione ed editing a cura di "Le Scienze". Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.)
Il rischio che questi vaccini possano interferire con il DNA di chi li riceve, come recentemente rilanciato da un esponente della sanità della Florida, non ha alcun fondamento scientifico. Lo afferma la Food and Drug Administration, che sottolinea come la valutazione rischi-benefici per la nostra salute sia a favore dei vaccini
COVID-19
IMMUNOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA
Ai primi di gennaio, Joseph Ladapo, surgeon general della Florida [capo operativo e il portavoce per temi di salute pubblica per la Florida, NdR] ha chiesto di sospendere l'uso dei vaccini COVID basati sull'RNA messaggero (mRNA), citando – senza prove convincenti – i timori che i frammenti di DNA dei vaccini entrino nel genoma umano. Gli esperti, compresi quelli della Food and Drug Administration (FDA) statunitense, dichiarano che le affermazioni sono infondate e che questo allarme potrebbe causare gravi danni, impedendo alle persone di ricevere un vaccino potenzialmente salvavita.
Lo scorso dicembre Ladapo ha inviato una lettera al commissario della FDA e al direttore dei Centers for Disease Control and Prevention in cui metteva in dubbio la sicurezza dei frammenti di DNA contenuti nei vaccini a mRNA per il COVID-19 di Pfizer e Moderna. La lettera esponeva preoccupazioni infondate circa l'ingresso di questi frammenti nei nuclei delle cellule umane in presenza delle nanoparticelle lipidiche utilizzate per veicolare l'mRNA nelle cellule. Inoltre, si esprimeva sui timori di contaminazione del DNA da parte di un virus chiamato virus vacuolizzante della scimmia (SV40). Ladapo ha suggerito che se quel DNA si potesse integrare nelle cellule, potrebbe attivare geni cancerogeni o causare instabilità cromosomica.
Quello stesso mese la FDA ha dichiarato in una lettera di risposta che, "sulla base di una valutazione approfondita dell'intero processo di produzione, la FDA è fiduciosa nella qualità, sicurezza ed efficacia dei vaccini per COVID-19".
Il vaccino a mRNA può produrre proteine non volute
di Cristina Da Rold
Molti scienziati hanno respinto i rischi asseriti da Ladapo. Tra questi Paul Offit, direttore del Vaccine Education Center del Children's Hospital di Philadelphia, che fa parte di un comitato consultivo della FDA per i vaccini per COVID-19. Il modo in cui sono prodotti i vaccini a base di mRNA porta alla presenza di piccole quantità di DNA nel prodotto finale, afferma Offit, ma questo vale per qualsiasi vaccino cresciuto in cellule, compresi i vaccini contro il morbillo e la varicella. "Ci sono tracce" di DNA (da un miliardesimo a un trilionesimo di grammo) per ogni dose di vaccino, "il che è assolutamente e completamente innocuo per diversi motivi", afferma Offit.
Per creare un vaccino a base di mRNA contro il COVID-19, gli scienziati iniziano con pezzi circolari di DNA chiamati plasmidi che contengono un gene che codifica per la proteina spike di SARS-CoV-2, il virus che causa la malattia. I plasmidi sono amplificati in miliardi di copie all'interno di batteri; in seguito sono aggiunte sostanze chimiche per liberarli dai batteri. sono poi utilizzati enzimi per tagliare i plasmidi in frammenti lineari di DNA che codificano per la proteina spike e un altro enzima converte il DNA in mRNA. Un ulteriore enzima è aggiunto per ridurre il DNA rimanente in piccoli frammenti innocui.
Per entrare nei nuclei delle cellule umane, il DNA virale residuo dovrebbe prima entrare nel compartimento principale della cellula, il citoplasma, che normalmente tiene lontano il DNA estraneo. Poi dovrebbe attraversare la membrana nucleare; ciò sarebbe impossibile senza un segnale di accesso, che questi frammenti non hanno, osserva Offit. Il DNA residuo dovrebbe anche integrarsi nel DNA nucleare, il che richiederebbe enzimi di taglio del DNA che non sono presenti nel vaccino a mRNA. Le possibilità che la vaccinazione con mRNA influisca in qualche modo sul DNA "sono pari a zero", afferma Offit.
Questa non è la prima volta che Ladapo ha messo in discussione la sicurezza dei vaccini a mRNA per il COVID-19. Nel 2022 aveva raccomandato di non somministrare i vaccini ai ragazzi e alle ragazze di età inferiore ai 17 anni, sostenendo falsamente che le iniezioni non erano utili e potevano addirittura causare danni.
In arrivo i nuovi vaccini contro SARS-CoV-2
di Cristina Da Rold
Anche lo scienziato e medico Robert Malone ha fatto affermazioni infondate sui presunti pericoli di alterazione del DNA umano da parte dei frammenti di DNA contenuti nei vaccini mRNA quando ha testimoniato in un'udienza del novembre 2023 in una commissione parlamentare tenuta dalla repubblicana Marjorie Taylor Greene della Georgia.
Offit sottolinea che entriamo in contatto continuamente quantità molto più grandi di DNA estraneo tramite i batteri a cui siamo esposti e le piante e gli animali che mangiamo. Nella sua dichiarazione di inizio gennaio, Ladapo ha affermato che le persone possono accedere ad altri vaccini COVID che non utilizzano l'mRNA. Tuttavia, l'unica alternativa negli Stati Uniti, prodotta dall'azienda Novavax, è coltivata in cellule di falena, che contengono anche DNA. Nel momento in cui si pronuncia la parola DNA, le persone pensano: "Oh, mio Dio, c'è DNA in questo? Avrà effetti sul mio DNA?". Dice Offit. "Ma ci sono più probabilità di diventare l'uomo ragno" che di essere danneggiati dal DNA dei vaccini COVID.
Per quanto riguarda le preoccupazioni relative all’SV40, i vaccini COVID non contengono proteine di SV40 o materiale genetico che le codifica. Sebbene l'SV40 fosse un contaminante nei primi vaccini antipolio, non è stato dimostrato che causi il cancro negli esseri umani.
Offit riconosce che qualsiasi vaccino o medicina comporta potenziali rischi e benefici. Si è scoperto che il vaccino per il COVID-19 di Johnson & Johnson ha causato coaguli di sangue rari e talvolta fatali in alcune persone ed è stato ritirato dal mercato. I vaccini a base di mRNA, pur essendo in gran parte sicuri, comportano un rischio piccolo ma non nullo di miocardite, soprattutto negli adolescenti e nei giovani uomini. Il rischio di miocardite da COVID-19 stesso è tuttavia più elevato e la miocardite legata a COVID-19 tende a essere più grave. Per coloro che sono preoccupati dai vaccini a mRNA, sono disponibili altri vaccini, come quello prodotto da Novavax [questo vaccino è stato autorizzato anche in Italia, NdR].
Il Nobel per la medicina Katalin Karikó racconta come si è arrivati al vaccino contro COVID-19
di Tanya Lewis/Scientific American
Offit afferma che i benefici della vaccinazione sono ancora chiaramente superiori ai rischi. Raccomanda la prima somministrazione per tutti i soggetti di età pari o superiore ai sei mesi. Il richiamo è meno importante per i giovani sani, che non sono il gruppo a più alto rischio di ospedalizzazione. Le persone di età superiore ai 65 anni e le persone di qualsiasi età con condizioni di salute che le mettono a rischio di malattie gravi, comprese le donne in gravidanza, dovrebbero assolutamente fare il richiamo. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che ricevere una vaccinazione seguita da uno o più richiami riduce notevolmente il rischio di sviluppare long COVID.
"Non si può evitare il rischio", conclude Offit. "Le persone dicono: 'Non voglio rischiare con quel vaccino'. Ok, allora rischiate la malattia. Rendetevi conto che questo è il rischio che state correndo."
(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Scientific American". Traduzione ed editing a cura di "Le Scienze". Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.)