San Giorgio declassato dal Concilio.

In mancanza di notizie certe sulla sua vita, nel 1969, il Vaticano declassò la festa di san Giorgio, il 23 aprile, a memoria facoltativa. È vero che non ci sono notizie storiche certe al punto che, nel breviario tradizionale, non c'è la vita del santo ma il comune dei martiri, però la tradizione, la devozione, i miracoli ne hanno fatto uno dei santi più popolari.
Santa Filomena invece venne proprio rimossa dal calendario dalla Sacra Congregazione dei Riti nella Riforma Liturgica negli anni sessanta perché non c'erano riferimenti storici accertabili. Ora, se il santo Curato d'Ars ottenne una marea di miracoli, di grazie con le reliquie di una santa di cui non c'erano riferimenti storici accertabili, cosa vuol dire ?
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Anche la festa di san Simonino di Trento ha fatto la stessa fine. Si vedrà, a Dio piacendo, in un altro post.
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Questa declassificazioni, soppressioni mostrano l'avversione dei conciliari per la Tradizione.
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Volevano fare una cosa simile con san Gennaro ma, con i napoletani che minacciavano " 'na riveluzione", non hanno osato.
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Ma chi è stato san Giorgio martire secondo le tradizioni ?
Giorgio, il cui nome di origine greca significa “agricoltore”, nasce nella Cappadocia verso il 280 da una famiglia cristiana. Trasferitosi in Palestina si arruola nell'esercito di Diocleziano. Quando, nel 303, l’imperatore emana l’editto di persecuzione contro i cristiani, Giorgio dona tutti i suoi beni ai poveri e, davanti allo stesso Diocleziano, strappa il documento e professa la sua fede in Cristo. Per questo subisce terribili torture e alla fine viene decapitato. Sul luogo della sepoltura a Lidda, un tempo capitale della Palestina ora città israeliana nei pressi di Tel Aviv, venne eretta poco dopo una basilica i cui resti sono ancora visibili. Fin qui la Passio Georgii, classificata tra le opere agiografiche dal Decreto Gelasianum del 496.
Tra i documenti più antichi che attestano l’esistenza di san Giorgio, un’epigrafe greca del 368 rinvenuta ad Eraclea di Betania in cui si parla della “casa o chiesa dei santi e trionfanti martiri Giorgio e compagni”. Molte nel tempo le redazioni posteriori della passio.
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Da martire a santo guerriero
I crociati contribuirono molto a fare della figura di san Giorgio martire un santo guerriero, volendo simboleggiare l’uccisione del drago come la sconfitta dell’Islam ; Riccardo Cuor di Leone lo invocò come protettore di tutti i combattenti. Con i Normanni il suo culto si radicò fortemente in Inghilterra dove, nel 1348, re Edoardo III istituì l’Ordine dei Cavalieri di san Giorgio. In tutto il Medioevo la sua figura divenne oggetto di una letteratura epica che gareggiava con i cicli bretone e carolingio.
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Devozione a san Giorgio
San Giorgio è considerato il patrono dei cavalieri, dei soldati, degli scout, degli schermitori, degli arcieri; inoltre è invocato contro la peste e la lebbra, e contro i serpenti velenosi. Numerose cittadine, villaggi portano il suo nome. Le reliquie del santo si trovano in diversi luoghi del mondo: a Roma la chiesa di S. Giorgio al Velabro ne custodisce il cranio per volontà di papa Zaccaria.
La Legenda (che significa Da leggere) Aurea, scritta dal Vescovo di Genova Jacopo da Varagine, fissa la sua figura come cavaliere eroico, che tanto influenzerà l’ispirazione figurativa degli artisti e della fantasia popolare.
Essa narra che in una città chiamata Selem, in Libia, vi era un grande stagno, tale da poter nascondere un drago, che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti gli offrivano per placarlo due pecore al giorno, ma quando queste cominciarono a scarseggiare furono costretti a offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte.
Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene. Questi terrorizzato offrì il suo patrimonio e metà del regno, ma la popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli. Dopo otto giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere e la giovane si avviò verso lo stagno per essere offerta al drago.
In quel momento passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale saputo dell’imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Quando il drago uscì dalle acque, sprizzando fuoco e fumo dalle narici, Giorgio non si spaventò e lo trafisse con la sua lancia, ferendolo e facendolo cadere a terra.
Poi disse alla principessa Silene di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago; il quale prese a seguirla docilmente come un cagnolino, verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro».
Allora il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi.
Un gesto il suo che diventa simbolo della fede che trionfa sul male.
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Per avere un’idea del diffusissimo culto che il santo cavaliere e martire Giorgio, godé in tutta la cristianità, si danno alcuni dati. Nella sola Italia vi sono ben 21 Comuni che portano il suo nome; Georgia è il nome di uno Stato americano degli U.S.A. e di una Repubblica caucasica; sei re di Gran Bretagna e Irlanda, due re di Grecia e altri dell’Est europeo, portarono il suo nome.
È patrono dell’Inghilterra, di intere Regioni spagnole, del Portogallo, della Lituania; di città come Genova, Campobasso, Ferrara, Reggio Calabria e di centinaia di altre città e paesi. Forse nessun santo sin dall'antichità ha riscosso tanta venerazione popolare, sia in Occidente che in Oriente; chiese dedicate a s. Giorgio esistevano a Gerusalemme, Gerico, Zorava, Beiruth, Egitto, Etiopia, Georgia da dove si riteneva fosse oriundo; a Magonza e Bamberga vi erano delle basiliche; a Roma vi è la chiesa di S. Giorgio al Velabro che custodisce la reliquia del cranio del martire palestinese; a Napoli vi è la basilica di S. Giorgio Maggiore; a Venezia c’è l’isola di S. Giorgio.
Vari Ordini cavallereschi portano il suo nome e i suoi simboli, fra i più conosciuti: l’Ordine di S. Giorgio, detto “della Giarrettiera”; l’Ordine Teutonico, l’Ordine militare di Calatrava d’Aragona; il Sacro Ordine Costantiniano di S. Giorgio, ecc.
È considerato il patrono dei cavalieri, degli armaioli, dei soldati, degli schermitori, della Cavalleria, degli arcieri, dei sellai; inoltre è invocato contro la peste, la lebbra e la sifilide, i serpenti velenosi, le malattie della testa, e particolarmente nei paesi alle pendici del Vesuvio, contro le eruzioni del vulcano.
Sancte Georgi, ora pro nobis
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PREGHIERA A SAN GIORGIO MARTIRE
O glorioso san Giorgio che sacrificaste il sangue e la
vita per confessare la fede, otteneteci dal Signore la
grazia di essere disposti a soffrire per amor suo qualunque
affronto e qualunque tormento, anzi che perdere una sola
delle cristiane virtù; fate che, in mancanza di carnefici,
sappiamo da noi stessi mortificare la nostra cerne cogli
esercizi della penitenza, affinché morendo volontariamente
al mondo e a noi medesimi, meritiamo di vivere a Dio in
questa vita, per essere poi con Dio in tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Pater, Ave, Gloria
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PREGHIERA A SAN GIORGIO
O San Giorgio, a te mi volgo
per chiedere la tua protezione.
Ricordati di me, tu che hai sempre aiutato
e consolato chiunque ti ha invocato
nelle proprie necessità.
Animato da grande confidenza
e dalla certezza di non pregare invano,
ricorro a te che sei così ricco di meriti
davanti al Signore: fa che la mia supplica
giunga, per tua intercessione,
al Padre della misericordia.
Benedici il mio lavoro e la mia famiglia;
tieni lontani i pericoli dell'anima e del corpo.
E fa che, nell'ora del dolore e della prova,
io possa rimanere forte nella fede
e nell'amore di Dio
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PREGHIERA A SAN GIORGIO
Incomparabile san Giorgio, che,
dopo aver con eloquenza tutta
divina confusi coloro che male sentivano
del Cristianesimo, li commuoveste
col sostenere
sempre intrepido, anzi gioioso
il laceramento delle ruote appuntite
che profondo solchi segnavano nel
vostro corpo, e scorrer facevano
a rivi il vostro sangue, impetrate a
noi tutti la grazia di confondere
coll'esempio, più ancora che con le
parole, tutti coloro che sparlano
della religione e della pietà di essere
sempre disposti a tollerar qualunque
male per sostenere una causa così
santa. Così sia.
Gloria al Padre
Mario Sedevacantista Colucci shares this
5
Giangian shares this
1355
N.S.dellaGuardia
Declassato perché non è stato inclusivo con satana...
GIANLUCA CROCIATO MARTONE
eretici apostati della nefasta e mefitica chiesa conciliare
Minimum Cristiano
Ci sono ancora qualcuno che non accettano rivelazioni perché non ancora riconosciute dalla Chiesa la quale ai giorni nostri declassano i santi e non riconoscono Maria corredemteoce😭😁