La paternità esclusiva di Dio (Mt 23,9)

Nostro Solo comportandosi quali fratelli tra loro i credenti possono essere figli di Dio e solo vivendo da figli possono stabilire una relazione da fratelli. (quello) del cielo Nel Pater la sottolineatura …Altro
Nostro Solo comportandosi quali fratelli tra loro i credenti possono essere figli di Dio e solo vivendo da figli possono stabilire una relazione da fratelli. (quello) del cielo Nel Pater la sottolineatura che il Padre è “nei cieli” (di per sé ovvia), non serve all'evangelista per indicare un luogo (la residenza di Dio nei cieli), ma è una formulazione teologica che intende sottolineare la qualità dell'azione divina. I credenti sono chiamati a distinguere e opporre la qualità del "Padre dei cieli" a quella del "padre della terra" e invitati a rivolgersi all'unico Padre, "quello dei cieli" (cf Mt 7,11; 23,9; Eb 12,9). Rivolgersi al Padre del cielo , significa riconoscere in lui l'unico Padre (Ef 3,15) con l’esclusione di tutti gli altri: "E non riconoscete nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo" (Mt 23,9; Mt 19,29). Se avessimo ascoltato queste parole di Gesù oggi non avremmo tanti padri, tanti monsignori e tanti potenti a cui prestare l'ossequio …Altro
Massimo M.I. condivide questo
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Ricerche : vita futura e extraterrestre.
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Ricerche : vita futura e extraterrestre.

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giandreoli
Trovo che la riflessione rimanga generica ed inesatta, da chiarire per non vanificare Cristo e la fede cristiana. Spiego. Dio è Padre. Certo. Di tutti gli uomini. Certo. E tutti gli uomini sono suoi figli. Certo. Ma altro è essere il Dio "Padre Creatore" di noi, suoi "figli in quanto sue creature", fatti "a sua immagine e somiglianza"; altro invece è essere Dio "Padre coeterno di Cristo", il Figlio …Altro
Trovo che la riflessione rimanga generica ed inesatta, da chiarire per non vanificare Cristo e la fede cristiana. Spiego. Dio è Padre. Certo. Di tutti gli uomini. Certo. E tutti gli uomini sono suoi figli. Certo. Ma altro è essere il Dio "Padre Creatore" di noi, suoi "figli in quanto sue creature", fatti "a sua immagine e somiglianza"; altro invece è essere Dio "Padre coeterno di Cristo", il Figlio suo Unigenito", e di noi, divenuti in Lui "figli per adozione". Questa è frutto della incorporazione a Cristo e al dono dello Spirito Santo che ci rigenera in nuove creature a immagine di Cristo, ci rende partecipi della Vita Divina e ci fa pregare, in Cristo, "Abbà, Padre". Nessun disprezzo dunque per "l'uomo-figlio-creatura-di-Dio" ma anche sua innegabile tensione al pieno compimento "nell'uomo-figlio-di-Dio" per la Redenzione operata da Cristo. Sennò, che senso avrebbe il "vivere in Cristo? e prima ancora, che necessità vi era che Cristo si incarnasse? (NB non è mia opinione ma dottrina di fede della Chiesa)
Linda Bianco condivide questo
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